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ACLI Stop Riarmo: il 4 novembre a Palermo un villaggio per la pace e la cooperazione

Una data simbolica per dire “Stop al riarmo”

Il 4 novembre 2025, anniversario dell’Armistizio di Villa Giusti che nel 1918 pose fine alla Prima Guerra Mondiale, l’Italia celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
È un giorno dedicato alla memoria dei Caduti e alla riflessione sul valore della libertà, ma anche l’occasione per porre una domanda cruciale: se la guerra porta distruzione, perché continuare a investire negli armamenti come principale risposta alla sicurezza?

Da questa riflessione nasce l’iniziativa “ACLI Stop Riarmo”, promossa dalle ACLI provinciali di Palermo e dalle associazioni aderenti, con l’obiettivo di trasformare il 4 novembre in una giornata di confronto, educazione alla pace e costruzione di alternative concrete alla logica bellica.


L’evento “Stop al Riarmo ACLI”: dettagli e programma

📅 Data: 4 novembre 2025
🕙 Orario: dalle ore 10:00 alle 20:00
📍 Luogo: Piazza Ruggero Settimo (Politeama), Palermo
🎯 Format: Villaggio della pace e del disarmo con stand, laboratori, workshop e momenti di confronto aperti a cittadini, associazioni e scuole.

Durante tutta la giornata si alterneranno testimonianze, performance, attività formative e spazi di dialogo dedicati alla cultura della pace.


Il messaggio del presidente ACLI Palermo, Francesco Todaro

Nel suo messaggio di invito, Francesco Todaro, presidente provinciale delle ACLI Palermo, sottolinea il senso profondo della campagna “ACLI Stop Riarmo”:

“Noi riteniamo che da lì, dalle armi, non può venire mai una sicurezza, una pace duratura. Bisogna rimettere al centro la diplomazia, la cooperazione e il dialogo tra i popoli.”

Un richiamo forte a ripensare le priorità nazionali: ogni euro destinato al riarmo è una risorsa sottratta a sanità, scuola, lavoro e servizi essenziali.
Per questo, l’evento intende promuovere una nuova idea di sicurezza basata non sulla paura, ma sulla solidarietà e sull’impegno civile.


Gli obiettivi della campagna “ACLI Stop Riarmo”

1. Rompere il paradigma della deterrenza armata

L’iniziativa vuole smontare l’idea che le armi siano sinonimo di pace e stabilità, proponendo invece una riflessione sulle conseguenze economiche e sociali del riarmo.

2. Rimettere al centro i diritti fondamentali

Investire nella pace significa potenziare servizi pubblici e politiche sociali, perché la sicurezza reale nasce da una società equa, sana e istruita.

3. Promuovere la diplomazia e la cooperazione

Le ACLI richiamano istituzioni e governi a una responsabilità condivisa: aprire tavoli di confronto e soluzioni politiche per i conflitti internazionali, invece di alimentare nuove spese militari.


Perché partecipare

Partecipare all’evento “Stop al riarmo ACLI” significa prendere parte a un movimento di pace e responsabilità collettiva.
La data del 4 novembre non è scelta a caso: trasformare la giornata dedicata alle Forze Armate in un momento di educazione civile e memoria attiva significa ricordare il passato per evitare che si ripeta.

Come spiega il presidente Todaro, “commemorare non deve essere solo celebrare, ma anche riflettere sul presente e costruire strumenti di pace per il futuro”.


Chi è invitato

L’evento è aperto a cittadini, studenti, docenti, operatori sociali, associazioni e movimenti per la pace.
Si consiglia di arrivare in Piazza Ruggero Settimo attorno alle ore 10:00 per partecipare all’inaugurazione del villaggio.
Nel corso della giornata, fino alle 20:00, saranno attivi laboratori, dibattiti e momenti creativi dedicati alla pace, alla cooperazione e alla riduzione degli armamenti.


Partecipa anche tu – Costruiamo insieme un futuro senza armi

👉 Partecipa all’evento “ACLI Stop Riarmo” il 4 novembre 2025 a Palermo!
Dalle 10:00 alle 20:00 in Piazza Ruggero Settimo (Politeama), unisciti al Villaggio della pace e del disarmo.
Condividiamo esperienze, idee e proposte per un modello di sicurezza fondato su cooperazione, diritti e risorse comuni, non sulla corsa agli armamenti.

Invita amici, colleghi e associazioni: più saremo, più forte sarà il messaggio.
Perché la pace non si annuncia: si costruisce, insieme.

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